Fin da piccoli ci hanno insegnato a parlare, ma non ci hanno insegnato ad ascoltare.
Eppure per avere una buona comunicazione tutto parte dall’ascolto.
Esistono diversi modi di prestare attenzione alle parole degli altri:
- il finto ascolto
- l’ascolto selettivo
- l’ascolto superficiale
- l’ascolto attivo.
Quest’ultimo è il migliore perché, per attuarlo, è necessario prestare veramente attenzione a tutto lo spettro della comunicazione (le parole utilizzate, il paraverbale e i movimenti del corpo).
L’ascolto attivo in pratica
- usare le tecniche di continuazione (“vada avanti…”, “ho capito…”, “mmmh mmmh…”, annuire col capo ecc.)
- ripetere le parole del paziente in maniera fedele, senza interpretare
- ricapitolare per controllare periodicamente la comprensione di ciò che ci viene detto
- tradurre in linguaggio medico una informazione comparsa nelle parole del paziente grazie alle parafrasi
- interventi di legittimazione ed espressioni empatiche che consentono al medico di allinearsi emotivamente al paziente (“è comprensibile che…, “capisco che…”, “su questo punto, come possono esserle utile?”, “mi è chiaro come sia doloroso parlare di…” ecc.)
“Tutto parte dall’ascolto. Allena il migliore per te e per gli altri: l’ascolto attivo.”